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Le catacombe di piazza Trento e Trieste
di Franco Isman


La definizione non è mia ma dei molti nemici, più che dell'autosilo, del fatto che si faccia adesso, in realtà che lo faccia questa amministrazione.
Le opposizioni sono scatenate, Insieme per Monza si è fatta promotrice di un referendum, per il quale si stanno raccogliendo le 4000 firme necessarie, che ponga due quesiti ai cittadini monzesi:
- il primo sull'opportunità di realizzare il parcheggio di piazza Citterio prima di quello di piazza Trento e Trieste,
- il secondo se lasciare o meno nella piazza il monumento ai Caduti.

il monumento addolcito dalla neve
foto Fr.I. - l'Arengario

Dell'eventuale spostamento del monumento ai Caduti abbiamo già parlato nel precedente articolo “Pratum magnum” sostenendo la tesi che per una ipotesi che ne prevedesse l'allontanamento dalla piazza, soluzione che certamente inciderebbe nelle convinzioni profonde di una grande parte dei cittadini, sarebbe stato doveroso indire un referendum, mentre ciò non sembra indispensabile per una soluzione conservativa come quella prescelta, soluzione alla quale si può essere favorevoli o contrari ma che non ha implicazioni di ordine ideologico. Per maggiore chiarezza vogliamo aggiungere che la prevista libertà per i progettisti di variare il posizionamento nella piazza e la quota di impostazione del monumento sembra del tutto teorica e che, in realtà, si vuole che il monumento resti esattamente dove si trova. Infatti, come abbiamo già scritto, il parcheggio interrato gira tutto attorno al monumento senza interessarne l'area e non è possibile piazzare il monumento in altra posizione nella piazza perché le strutture dell'autosilo non sono state dimensionate per tale carico; rimarrebbero soltanto le alternative di uno spostamento in largo IV novembre o in piazza Carducci. Aggiungiamo che nella commissione giudicatrice siede Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici, la stessa che ha espresso parere contrario all'abbattimento delle sopraelevate, e si può ragionevolmente presumere che non accetterebbe delocalizzazioni del monumento.

la pianta dell'autosilo

E veniamo alle critiche feroci delle opposizioni.
- La prima si appella al comune buon senso che vorrebbe, dicono, che si realizzasse per primo il parcheggio interrato di piazza Citterio-Boschetti per avere la disponibilità di quei posti macchina prima di iniziare i lavori in piazza Trento e Trieste.
- La seconda imputa al Comune di avere adottato la procedura del “project financing” prevedendo l'affidamento dell'appalto e la conseguente gestione ad un'azienda privata che, si dice, guadagnerebbe paccate di milioni di euro alle spalle della collettività. Considerato l'interesse dell'appalto, il comune avrebbe fatto meglio a gestirlo direttamente, sopportandone i relativi oneri finanziari e lucrando i futuri utili.

Bisogna innanzi tutto dire che la procedura seguita rispetta rigorosamente quanto prescritto dalla legge quadro sui Lavori Pubblici, la legge 109 del 1994 e successivi aggiornamenti e modifiche. Secondo l'art.14 di tale legge, l'amministrazione in data 30.09.2002 approvava il piano triennale dei lavori pubblici che comprendeva la realizzazione di autorimesse interrate in piazza Trento e Trieste, Gianni Citterio e Luca della Robbia. Entro il 30 giugno dell'anno successivo (2003), sulla base dell'art. 37-bis, i soggetti interessati ai lavori ed in possesso di determinati requisiti, denominati “promotori”, potevano presentare proposte tecnico economiche all'amministrazione. Di fatto si è fatta avanti una sola impresa per il silo di piazza Trento e Trieste e nessuna per gli altri due. A questo punto si è svolta una serrata trattativa fra promotore ed amministrazione per concordare le modifiche al progetto ritenute opportune e tutte le condizioni tecnico economiche dell'eventuale appalto (durata della concessione, 70 box gratuiti per l'amministrazione, manutenzione programmata, programma di gestione, prezzi di vendita dei box, tariffe per la sosta a rotazione, contributo di 2 milioni di euro per la sistemazione definitiva della piazza soprastante e via discorrendo).
Ai sensi dell'art.37-quater è stata poi indetta una gara per l'affidamento dell'opera, con le modifiche e le condizioni già trattate, al promotore o ad altre imprese interessate. Strana procedura in quanto il promotore, che aveva fatto tutto il lavoro preliminare, avrebbe potuto non risultare vincitore avendo soltanto diritto in tal caso ad un rimborso del 2,5 per cento dell'importo dell'appalto, comunque così stabilisce la legge e così è stato fatto. Tre imprese (o associazioni di imprese) hanno fatto domanda e due sono state invitate mentre la terza non aveva i requisiti richiesti. Alla scadenza della gara, e cioè il 7 febbraio 2005, non veniva presentata nessuna nuova offerta e conseguentemente sancito l'affidamento al promotore.
Piano triennale e prima fase della trattativa con il promotore sono avvenuti con la presenza e l'accordo degli assessori di Insieme per Monza. Ad ogni modo, dopo la scelta iniziale di non gestire i lavori in propria regia (assolutamente logica e condivisibile), l'iter non poteva che essere quello che è stato. Cosa significa la rinuncia delle altre due imprese a presentare offerta? Dovrebbe significare che le condizioni definitive messe in appalto non erano poi così “grasse”. Naturalmente è anche possibile ipotizzare piaceri reciproci fra le imprese, ma si tratterebbe soltanto di ipotesi, comunque con nessuna possibilità di incidenza da parte dell'amministrazione comunale.

Per Gianni Citterio, nessuna proposta iniziale e soltanto due sei mesi dopo, nessuna a tutt'oggi per Luca della Robbia. Tra l'altro per poter partire con l'iter già seguito per piazza Trento e Trieste è necessario prima arrivare ad un accordo con la Soprintendenza ai beni ambientali, dato che l'area dei Boschetti è di pertinenza della Villa Reale.

Da quanto illustrato con una certa prolissità, ma forse ci voleva, risulta evidente che la scelta di iniziare con piazza Trento e Trieste deriva direttamente dall'andamento dei concorsi, ma si deve aggiungere che le ipotesi di conseguenze catastrofiche per il traffico sono assolutamente destituite di fondamento. La situazione nel periodo dei lavori sarà identica a quella che si verifica da tempi immemorabili in occasione del mercato del giovedì, non vi sarà infatti nessun problema per il traffico di attraversamento, in particolare dei bus, in quanto la carreggiata davanti al Liceo Zucchi verrà conservata. E per quanto riguarda i parcheggi ricordiamo che quelli dell'area Cambiaghi e di via Gramsci (quasi angolo via Cavallotti) sono utilizzati soltanto parzialmente e sono a poche centinaia di metri dalla stessa piazza Trento e Trieste. Aggiungasi che è già pronto il nuovo parcheggio di 144 posti realizzato nell'ambito del progetto dell'apertura del nuovo accesso alla stazione dal lato di piazza Castello.
Spiace molto dirlo, ma indire oggi un referendum che, a detta dei promotori potrebbe concludersi fra ottobre e novembre, ha l'aspetto di una semplice manovra per bloccare dei lavori ormai in fase di appalto e a suo tempo condivisi da tutti gli amministratori. In realtà i lavori per piazza Gianni Citterio-Boschetti non possono certamente essere appaltati in tempi brevi, rinviare alla loro conclusione l'appalto di Trento e Trieste significa di fatto rinunciare a questo intervento, ed anche alla sistemazione in superficie della piazza.

Quanto alle critiche di sperpero del pubblico denaro appaiono davvero ingiustificate, quando si sono seguite le procedure di legge con la messa a pubblica gara dei lavori.

shopping in via Italia
foto Fr.I. - l'Arengario

Allora tutto bene?
Nemmeno per idea. Il gravissimo difetto di tutto ciò sta nel fatto di aver previsto ben 499 posti macchina nell'ombelico della città (ancor più dei 450 ipotizzati nel Piano della mobilità - aumento 10 per cento), che non potranno che perpetuare ed aggravare il traffico semi paralizzato di oggi, con camera a gas conseguente. E ciò vale in particolare per i 254 posti a rotazione (195 nel Piano - aumento 30 per cento), con le conseguenti code di macchine in attesa che si liberi un posto, per non fare più di cinquanta metri a piedi per comperare sigarette, medicine, libri o minuscoli tanga (molto pesanti da trasportare).
Fin dal 1989 il prof. Bruno Zevi, sollecitato dall'architetto Beniamino Rocca, scriveva: “Sicché la minaccia alla Piazza Trento e Trieste di Monza pare anche a me gravissima. I parcheggi sono diventati un maniaco alibi per evitare di risolvere i problemi urbanistici. Sono dunque pienamente d'accordo con Lei: bisogna opporsi all'insano progetto.”

la lettera di Bruno Zevi

Ma l'insano parcheggio in piazza Trento e Trieste, in superficie come l'obbrobrio attuale, o interrato, lo vogliono i commercianti del centro, e tutte le amministrazioni da quella Panzeri in avanti, ma forse anche prima, si sono adeguate. Peccato che questo cedimento sia anche di questa amministrazione che pure, nel programma elettorale, parlava di “formazione di parcheggi interrati a pagamento all'interno della città, tanti di piccole dimensioni, in modo da liberare le strade dalla sosta selvaggia ed offrire una risposta capillare alla necessità”.

Franco Isman

Di questo argomento si è recentemente dibattuto molto, sul giornale e soprattutto sul forum Monza-Piazza d'Uomo, ed indichiamo qui di seguito i diversi interventi.
-
Pratum magnum, articolo di Franco Isman - 21 febbraio
- Pratum magnum, intervento dell'architetto Beniamino Rocca - 24 febbraio
- Parcheggi in piazza Trento e Trieste, intervento in consiglio comunale di Damiano Grillo - 27 febbraio
- 5000 firme per il buonsenso, intervento di Francesco Grillo, dell'assessore all'urbanistica Alfredo Viganò e di altri - 1 marzo
- Piazza Trento sotto (e) sopra, intervento dell'architetto Sandro Gnetti - 3 marzo
- Sol levante, intervento di Carlo Arcari - 4 marzo
- Libertà è partecipazione, intervento di Giampietro Mosca, di Clara Puppo e di altri - 9 marzo
- Opponiamoci alla decadenza, intervento di Alfredo Pioltelli, con una lettera aperta del sindaco - 9 marzo
- Clara pensaci, intervento di Alfredo Pioltelli e repliche - 10 marzo
- Un invito a riflettere agli amici di IPM, intervento di Gimmi Perego e repliche - 11 marzo

Interventi successivi.
- Ancora su Piazza TN e TS... - Un intervento dell'assessore alla mobilità - 13 marzo


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  11 marzo 2005